Il Natale è ormai alle porte e gli scaffali dei supermercati sono da giorni pieni di tutte le leccornie e le specialità legate a questa festività. Tra i tanti pandori e panettoni spuntano trionfanti i torroni, dolci dal sapore unico e tradizionale che mettono d’accordo adulti e bambini. Croccante, morbido, alle nocciole e cioccolato o alle mandorle e miele. Quando si parla di torrone, la prima caratteristica che si presenta al nostro palato è il grado di morbidezza. La differenza tra un torrone a pasta morbida e uno a pasta dura è il tempo di cottura: si passa da poche ore nel forno per un impasto tenero, a 12 ore per quello friabile. Anche la proporzione tra il miele e gli zuccheri aggiunti permette di avere due dolci dal gusto diverso, così come differenti saranno i mandorlati e i nocciolati, a seconda che si usi la mandorla o la nocciola come ingrediente tostato. Per gli amanti del cioccolato, la variante moderna del torrone è una barra di cioccolato (al latte o extra fondente bio), con nocciole intere tostate. La ricetta del torrone siciliano vede invece la presenza del pistacchio nell’impasto e l’aggiunta di scorze e frutta candita per aromatizzare il dolce. Le varietà di torrone in commercio non finiscono qua: torrone bianco ricoperto al cioccolato fondente, torroni con fragranza al limone, arancio, vaniglia, caffè e chi più ne ha più ne metta.
La storia racconta che il torrone non fu realizzato per deliziare le giornate di Natale, ma nel passato era un dolce che si mangiava nel quotidiano. In realtà, come sia arrivato a essere un simbolo delle festività natalizie non è chiaro, così come la sua origine, avvolta nel mistero. Sono tanti i campanilismi e le leggende che attribuirebbero la nascita del torrone ad un Paese o popolo specifico. In un’accezione più ampia del termine, il torrone è uno dei dolci più antichi del mondo, perché creato dall’unione di miele, zucchero, mandorle, noci, arachidi e nocciole, ingredienti conosciuti da sempre. Dai Paesi slavi al Medio Oriente, dalla Cina all’India, il torrone veniva chiamato semplicemente halva, cioè dolce. In Italia c’è un vero e proprio scontro tra i comuni per agguantarsi la creazione del torrone tradizionale, come lo conosciamo oggi. La versione cremonese è forse una delle più note: si narra che il torrone sia stato preparato, per la prima volta, per il banchetto di nozze di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza, il 25 ottobre 1441. La forma del torrone riprodurrebbe fedelmente il Torrazzo, la torre campanaria della città (e da cui probabilmente deriverebbe il termine torrone). Oltre a Cremona, anche Benevento rivendica la presenza più antica del prodotto dolciario (risalirebbe addirittura al III- IV secolo a.C, durante l’epoca dei sanniti).
Dal punto di vista nutrizionale il torrone, insieme al panettone e al pandoro, è ricco di zuccheri e grassi, ma ciò che lo differenzia dagli altri due dolci natalizi è la mancanza di tuorlo d’uovo nell’impasto e la presenza delle proprietà nutritive della frutta secca e del miele.
Quindi gustiamoci un bel pezzo di torrone senza troppi rimorsi!